Oggi sono stato in visita in un bellissimo posto. Con gli amici del GAS Gnambellino di Milano abbiamo partecipato ad una visita guidata alla torrefazione artigianale Caffè Malatesta, a Galbiate, nella sede del GAS di Lecco. Non avevo mai visto da vicino la lavorazione del caffè, che nel caso specifico parte dal chicco che arriva nei classici e romantici sacchi di iuta e finisce tostato e macinato nei sacchetti che tutti conosciamo. La prima sensazione con cui si ha a che fare è quella del forte profumo del caffè tostato, cosa peraltro a cui sono abbastanza abituato, vista la presenza a Gattinara della enorme torrefazione della Lavazza. Qui però è tutta un’altra storia: i ragazzi lavorano caffè prodotti con un occhio di riguardo ai principi della filiera “equa e solidale”. Arabica del Guatemala, Robusta dall’Uganda e ancora Arabica dall’Honduras e poi ancora Arabica dal Messico, talvolta con un rapporto diretto con i coltivatori diretti delle zone di provenienza. La storia della lavorazione e le tecniche ascoltate qui hanno un sapore diverso, proprio come il caffè che esce dalle loro mani.
Mi sono divertito una volta a casa a macinare un po’ di Arabica in grani, con un vecchio macinino a manovella comprato anni fa in un mercatino dell’antiquariato. Vi assicuro che una tazzina di questo caffè è tutta un’altra storia 🙂
Bravo Umbé, semplice ed efficace.
Francesco-GnamBellino