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Due perle a Milano

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Oggi posso dire di aver iniziato questo 2019 facendomi due grandi regali. La visita a due mostre a Milano prossime alla chiusura.

La prima: “Sarah Moon. Time at work“, presso la Galleria Sozzani, in C.so Como 10. La mostra, inaugurata lo scorso 19 settembre, è contemporanea di un’altra esposizione dedicata all’Artista francese presso gli Armani Silos (From one season to another), e consta di circa 90 oper (http://fondazionesozzani.org/it/in-corso/time-at-work#press). Avevo già visitato la mostra agli Armani Silos ma in effetti sono due progetti espositivi molto diversi tra loro. Nell’allestimento di Corso Como si percepisce un deciso progetto curatoriale: man mano che si procede nella visione delle fotografie si percepisce la volontà dell’Artista di raccontare con la sua inconfondibile cifra stilistica e poetica la funzione e il rapporto con il tempo.

 

Si ha l’impressione che l’Autrice abbia voluto dar voce ad una sorta di malinconica al “tempo che passa e cancella”. Ho colto la possibilità che queste immagini abbiano molto a che fare con i ricordi e le sensazioni più intime della fotografa, ricordi che forse affiorano da una memoria inconscia e che la fotografia in questo caso aiuta a esteriorizzare e fissare. Un elemento che ha contribuito a farmi fruire in maniera molto positiva la mostra è stato il delizioso silenzio intorno a me, che in una situazione come questa, in una città come Milano, non è certamente da sottovalutare. Decisamente da non perdere. _UVX4034

Uscito dalla galleria Sozzani sospinto da un bel vento sono andato in Via Meravigli, a visitare la mostra “Mario Giacomelli. Da un caos all’altro” (http://www.formafoto.it/2018/09/riapre-forma-meravigli-giovedi-20-settembre-ore-18-30/) presso lo spazio Forma. Immagini del paesaggio marchigiano, in una scelta espositiva che mette in relazione e fa dialogare fotografie di paesaggio naturale e “umanizzato” con dettagli di texture e elementi grafici estrapolati dal paesaggio urbanistico. Sembra banale, ma in effetti qui l’operazione raggiunge un’efficacia difficilmente raggiunta in altre circostanze, in un passaggio formale che lega elementi così apparentemente distanti ma con un riuscito accostamento di senso. Molto belli i testi presenti in mostra, che danno una chiara visione della poetica del maestro di Senigallia. Anche qui assenza di pubblico, i visitatori li ho contati sulle dita di una mano, massima tranquillità quindi di fruizione della mostra. Evento assai raro per queste occasioni importanti. Forse i milanesi non sono ancora rientrati in attività dalle vacanze del periodo.
Ultima considerazione : entrambe le mostre sono gratuite. Quella di Sarah Moon ha un biglietto di ingresso solo nei giorni di sabato, domenica e festivi. Mentre allo Spazio Forma si accede gratuitamente. Interessante il progetto “La biblioteca dell’immagine” che Fondazione Forma promuove, puntando a raccogliere e offrire al pubblico un patrimonio iniziale di 6000 volumi fotografici (http://www.formafoto.it/labibliotecadellimmagine/ )

Se il buongiorno si vede dal mattino, penso di poter affermare che questo 2019 fotografico sia iniziato in grande, e di poter sperare altrettanto per i prossimi mesi.

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