E' domenica mattina
Non mi sveglio troppo presto
Esco, fuori l'aria è ferma, fredda ma non troppo, il cielo limpido e immobile,
sembra l'istantanea che il generale inverno vuole lasciarci nella memoria.
Sono coperto adeguatamente, scarponcini da trekking, con me la fotocamera.
Cammino, percorro un sentiero mai calpestato, che almeno in linea teorica dovrebbe condurre a Lozzolo,
passando per le varie cave presenti sul territorio.
In effetti in pochi minuti arrivo al paese vicino e imbocco un altro sentiero che ripiega all'indietro,
sperando di tornare nella direzione da cui sono venuto.
La strada sterrata sale leggermente e.... meraviglia.
Si apre il paesaggio, mostrando da una parte il paese sottostante, dall'altra tutta la catena imbiancata delle prealpi biellesi.
Lontano qualche colpo di fucile, più vicino l'involo improvviso di qualche cincia, verdone, pettirosso.
Attraverso boschi e vigne, e finalmente ritrovo quel piacere nello scattare che da tempo non sentivo.
Ottica fissa, tanto spazio per gli occhi, i passi, la mente.
Sento ancora la freschezza del mattino e il calore del sole sulla testa imbacuccata.
Mi porto a letto questo fresco tepore, questa gemma di inverno.
Oggi Betti condivideva le parole di Erri de Luca che diceva pressapoco così:
"Avere il sentimento di avere l'onore di abitare questo posto.... un lusso, una meraviglia...
essere all'altezza della terra, più che all'altezza del cielo è la cosa più urgente per noi"

Consiglio di osservare l'immagine ascoltando
"Mattina, cielo chiaro (5^ versione)" di Franco Piersanti